Geotermia in Sardegna

 

Quanto segue rappresenta solo un accenno agli studi in corso su tale georisorsa. Ulteriori informazioni possono essere rese accessibili solo attraverso comunicazioni dirette con il sottoscritto.

La Giunta Regionale della Sardegna ha approvato il nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale in cui è delineata una nuova strategia nel campo dell'approvvigionamento energetico. Il piano ha come obiettivo la rottura dell'isolamento energetico della Sardegna e la diversificazione delle fonti primarie di energia con conseguente riduzione della dipendenza dai prodotti petroliferi.
Fra le principali direttrici della strategia regionale, vi è pure la valorizzazione delle risorse locali a fini energetici mediante uso di tecnologie compatibili con la tutela dell'ambiente e la ricerca e la sperimentazione di soluzioni volte alla diversificazione delle fonti energetiche, all'approvvigionamento da fonti rinnovabili e al risparmio energetico, da conseguire compatibilmente con le esigenze di uno sviluppo sostenibile.
Inoltre, questo implica vantaggi sul piano della sicurezza del sistema energetico, il rispetto dei dettami stabiliti dagli accordi di Kyoto in materia di tutela ambientale e dei principi sanciti in materia dall'Unione Europea. La ricerca sulle potenzialità di sfruttamento delle differenti fonti rinnovabili presenti sul territorio rappresenta una componente importante in questa fase del processo. In questo contesto, la geotermia potrebbe giocare un ruolo decisivo.
In Sardegna l'esplorazione geotermica con metodologie moderne è cominciata circa 25 anni fa nel quadro del Progetto Finalizzato Energetica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) cui hanno partecipato numerose Università e Istituti di ricerca italiani (Bari, Bologna, Cagliari, Palermo, Pisa, Sassari e Siena). Ulteriori studi di dettaglio sono continuati fino ad oggi specialmente da parte di ricercatori dell'Università di Cagliari, con particolare riferimento al DIGITA. Tutti i risultati ottenuti nel campo della geologia (litologia, stratigrafia, tettonica), dell'idrogeologia, della geochimica classica e isotopica sulle sorgenti calde e fredde, della geofisica (resistività elettrica, gravimetria, magnetotellurica, gradiente geotermico e flusso di calore) concordano nell'indicare che i dati termici più favorevoli sono concentrati principalmente in alcune parti dell'isola e le informazioni disponibili riguardano essenzialmente questi settori dell'isola, dove, tra l'altro, è concentrata una significativa percentuale della popolazione.
Esiste, quindi, un notevole mercato potenziale per l'utilizzo su vasta scala dei fluidi geotermici, specie per quanto riguarda il riscaldamento di abitazioni e per il settore agrozootecnico e tale mercato, come è facile prevedere, si espanderà ancor più nei prossimi anni.
Il punto focale del nostro lavoro riguarda la caratterizzazione di tale georisorsa. Attualmente sono in corso ulteriori indagini sul campo che permetteranno una migliore definizione di alcuni parametri necessari al nostro scopo.

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Paolo Valera