GEOGRAFIA POLITICA
Con il lavoro di tesi di dottorato ho prodotto un documento relativo alla caratterizzazione territoriale dell'Etiopia attraverso la valutazione e valorizzazione delle risorse idriche, energetiche e minerarie.
Si vuole far notare che da quando la classe politica ha adottato il concetto di sviluppo sostenibile come base per la gestione del Paese, si è avuto un sensibile incremento del PIL, superiore al 7%, con punte superiori al 9% raggiunte nel 2002, anno in cui l'Etiopia ha avuto la più alta crescita fra tutti i Paesi in via di sviluppo. Quello che segue rappresenta un sunto dell'analisi territoriale svolto durante la fase preliminare del lavoro (Valera P., Tadesse Solomon, 2003 "Sviluppo sostenibile e georisorse in Etiopia". Supplemento n.1 al Vol. LXXIII dei Rendiconti del Seminario della Facolta' di Scienze dell'Università di Cagliari - La cooperazione fra le Università sarde ed i Paesi in Via di Sviluppo, pagg. 325-333).
SVILUPPO SOSTENIBILE E GEORISORSE IN ETIOPIA
Introduzione
Lo sviluppo sostenibile è definito come "uno sviluppo che soddisfa le esigenze del presente senza compromettere la possibilità delle future generazioni di soddisfare le proprie esigenze". Nato dopo un impegnativo percorso della riflessione scientifica e con l'ausilio dei dati che venivano accumulati ed esaminati a velocità sempre maggiore, poneva in risalto la necessità di internalizzare l'ecosistema nel sistema di obiettivi che si andava delineando mano a mano che si procedeva nell'analisi della "crescita" globale. Il Vallega individua nello sviluppo sostenibile un sistema di obiettivi a tre componenti (ecosistema, economia e società), che pertanto è caratterizzato da un comportamento plastico nella sua applicazione. Con questa ultima definizione si vuole intendere che esso ha la sua massima funzionalità se calibrato sulla base della varietà di risposte fornite dall'ambiente di applicazione. Per tale motivo l'avere una cognizione affidabile delle risorse naturali del territorio in cui si vuole applicare questa politica è di fondamentale importanza per ottenere risultati significativi. Questo è uno dei punti focali del nostro programma, che si prefiggeva di ottenere un quadro attendibile delle risorse minerarie, idriche ed energetiche di un'area cruciale del continente africano, quadro delineato sia attraverso un'attenta analisi della documentazione esistente, sia mediante l'esame dei risultati delle ricerche condotte con varie metodologie sviluppate in oltre venti anni di attività sul campo, sia tramite ricerca e verifica diretta sul terreno.
Il lavoro così articolato ha permesso di valutare con buona approssimazione il livello di aderenza della politica adottata dall'Etiopia al concetto di sostenibilità indicando, laddove i dati a nostra disposizione lo consentono, la disponibilità di varianti alle politiche locali, suscettibili di fornire criteri tesi ad ottimizzare la valorizzazione delle potenzialità offerte dal territorio.
Inquadramento generale
Un fattore significativo, concernente la relazione che attualmente intercorre fra la popolazione dell'Etiopia e le risorse naturali del Paese, si trova nel rapido e continuo incremento della popolazione stessa: oltre il 3% annuo. Come risultato di tale incremento e della diminuzione delle risorse naturali, si ha un'espansione dell'agricoltura nelle terre marginali, che erano occupate tradizionalmente dalle foreste e dal pascolo. La distruzione di questo tipo di ambiente ha portato all'erosione e ad un rapido declino della fertilità del suolo, aggravando una già difficile situazione. Il venire meno, in alcune aree, delle fonti energetiche tradizionali direttamente collegate alle foreste, ha avuto come conseguenza l'incremento dell'utilizzazione delle biomasse quale fonte di combustibile, riducendo il potenziale organico per l'arricchimento del suolo. Allo stesso tempo, l'Etiopia sta vivendo l'esperienza di una rapida urbanizzazione, particolarmente ad Addis Abeba, con tutti i problemi a questa legati.
Due cose sono certe in tale scenario: in Etiopia la popolazione umana continuerà a crescere e dipenderà ancora prevalentemente dall'agricoltura per molto del tempo a venire.
In Etiopia, è operativa già dal 1989 una struttura per la conservazione ambientale del Paese. Tale struttura, nota con il nome di "Conservation Strategy of Ethiopia" (CSE), ha identificato, attraverso un lungo e complesso lavoro compiuto a livello regionale e locale, i punti chiave relativi alle problematiche ambientali. Attualmente il CSE coordina l'elaborazione delle strategie di conservazione regionale (Regional Conservation Strategies, RCSs), che sono in linea con l'attuale processo di regionalizzazione.
L'operatività del CSE, finalizzata all'applicazione di una politica ambientale nel Paese, ha fornito all'Etiopia le basi per definire un piano nazionale di sviluppo che sia centrato sul concetto di sviluppo sostenibile. I punti fondamentali di questo piano di sviluppo su base sostenibile sono rivolti alla ricerca delle metodologie appropriate per sostituire il concetto di "crescita" con il concetto di "sviluppo sostenibile" nella politica economica. Nella ricerca della sostenibilità ambientale viene inserita, inoltre, la necessità di poter attenuare le opere distruttive che l'antropizzazione, nel tempo, ha portato al territorio. Da quanto appena detto risulta evidente che, in questa fase, acquista particolare importanza il flusso di informazioni tra i diversi attori coinvolti e fra i diversi settori culturali impegnati, in modo da caratterizzare il territorio con l'ausilio delle migliori informazioni ottenibili.
Il territorio etiopico
Per meglio individuare le caratteristiche presenti nel territorio, è stata condotta un'analisi delle politiche utilizzate in passato per le risorse naturali enfatizzando, laddove presenti, le possibili interazioni tra politica storica e sviluppo sostenibile.
Dall'analisi effettuata è stato rilevato che le leggi relative alle risorse minerarie sono le più evolute e le più datate, in confronto con leggi relative alle risorse idriche ed energetiche.
Gli attuali strumenti legislativi presentano due particolari che vanno in direzione opposta agli interessi economici immediati, ma che sono perfettamente in linea con il concetto di sviluppo sostenibile. Il primo è nelle considerazioni di tipo ambientale che tendono a non sottovalutare i danni riportati da un'eventuale sfruttamento minerario e si rivolgono all'investitore in maniera tale da stimolare l'edificazione delle strutture nel rispetto ambientale così che, al momento dell'abbandono dell'area, il governo possa acquistarle, coprendo le spese di bonifica dell'area. Il secondo punto è rivolto ai cittadini etiopici che le leggi tendono a privilegiare nell'acquisizione delle licenze, una delle quali, la "licenza per le operazioni minerarie artigianali", è rivolta esclusivamente ai cittadini etiopici.
Questi fattori indicano la forte volontà con cui il Paese cerca una soluzione ai suoi pressanti problemi di sviluppo.
Le strutture a cui fare riferimento nel campo delle georisorse, disponibili nel Paese, sono essenzialmente due: l'Ethiopian Institute of Geological Survey (EIGS) e l'Ethiopian Mineral Development Share Company (EMDSC), con sede ad Addis Abeba. Attualmente, le informazioni geologiche presenti in Etiopia derivanti dalla cartografia prodotta dall'EIGS coprono un'area di circa 275,000 Km2, ossia circa il 25% del Paese.
Considerazioni sull'economia e sulla società etiopica
Nella caratterizzazione territoriale, particolare attenzione hanno avuto gli elementi sociali ed economici del Paese che influenzano profondamente l'ambiente di applicazione del sistema sostenibile. Uno sguardo agli indicatori economici del Paese illustrano una situazione molto grave e in forte disequilibrio. I fattori che contribuiscono maggiormente a questa situazione sono il relativamente basso tasso di crescita economica, specialmente nel settore agricolo, ed un alto e crescente tasso di aumento demografico.
Nel primo caso la causa si può individuare nel tipo di esportazioni, che in Etiopia sono essenzialmente date da prodotti provenienti dal settore agricolo, il quale ha un modello rigido di domanda e offerta. Infatti il prodotto maggiormente esportato è il caffè che, nella media, rende il 65% delle entrate in valuta estera, seguito dall'olio di semi, da cuoio e pellame.
Nel secondo caso, il tasso di crescita della popolazione etiopica, superiore al 3% annuo, ha indotto le autorità, già dal 1993, a promuovere una politica demografica che prevede un controllo delle nascite attraverso una riduzione del grado di natalità da 7.9 a 4 bambini per donna entro il 2015.
Nel tentativo di aumentare le esportazioni, il passato governo del Derg aveva aumentato l'area coltivata a caffè. Questo ha condotto alla parziale distruzione delle foreste nelle aree dell'Etiopia meridionale, occidentale e sud-occidentale, individuate come i settori più idonei per la coltivazione del caffè. Il depauperamento delle foreste è dovuto, come si vedrà più avanti, anche alle necessità di combustibile per uso domestico.
Il fatto di dipendere così pesantemente da un unico prodotto, per di più agricolo, per la valuta estera, rappresenta, per l'Etiopia, il pericolo maggiore, non solo da un punto di vista meramente economico, ma anche sociale, che dovrebbe essere costantemente calcolato nelle considerazioni sugli elementi destabilizzanti del Paese. Inoltre le caratteristiche economiche di un prodotto agricolo sono contrassegnate da due variabili, ossia dalle fluttuazioni del mercato e dalle condizioni climatiche. In passato furono compiuti dei timidi tentativi per la diversificazione delle esportazioni che, però, non diedero i risultati sperati. E mentre le esportazioni non riescono ad assumere l'importanza necessaria nei mercati esteri, le importazioni sono in continua ascesa.
A quanto detto si devono aggiungere le cause derivanti dalla precedente politica del Derg, ossia la mancanza di sicurezza e stabilità, le priorità sbagliate, insieme con un processo del potere decisionale esclusivamente centralizzato, che hanno contribuito al rallentamento della crescita pro capite. Questo deterioramento economico è stato esacerbato dalle ricorrenti siccità.
Nonostante i dati sull'economia etiopica non rappresentino ciò che ci si aspetta da una sana economia in sviluppo, con l'applicazione del concetto di sviluppo sostenibile si dovrebbe invertire questa tendenza. Infatti tale concetto si basa sulla valorizzazione, attraverso la loro esatta caratterizzazione, delle risorse ambientali per la produzione di benefici non solo economici, sociali ed ambientali, ma anche durevoli nel tempo.
Paolo Valera